Io mi auguro di no, che quello che sta accadendo in questi giorni, quello che ho sentito dire in quel di Firenze, siano solo rigurgiti di un passato sepolto e travolto dalla storia stessa.
Sentir parlare di un progetto di Partito Democratico che sia erede di bandiere rosse, falci e martello, dei pensieri di Togliatti e Berlinguer... beh, malconcilia con quell'aspettativa per la quale ho sempre tenuto viva la speranza. Una nuova realtà politica che nell'eterogeneo panorama politico avrebbe dovuto raccogliere un'eredità pesante, ma indispensabile per il futuro scenario italiano. Un partito capace di raccogliere al suo interno l'eredità pentapartitica socialista, laica, repubblicana, liberale e soprattutto cristiana, che ha permesso alla nostra nazione la ricostruzione post-bellica e il boom economico. Che ci ha permesso di essere protagonisti in Europa fin dai primi esperimenti comunitari.
E invece mi ritrovo con i nipotini di Stalin che rivendicano egemonia e potere, di essere loro stessi con il loro passato, il futuro della nuova realtà politica.
Beh, preferisco mangiare pane e cicoria, e ben vengano le prese di posizione di chi ha credutoe combattuto negli anni passati per tener ancora vivi gli ideali democratici e cristiani.
Il monologo di Crozza a Ballarò sul nuovo progetto del Partito Democratico alla fine riassumeva con la giusta carica di satira, la corretta via per un partito forte e di grande richiamo popolare. Adesso rischiamo veramente una nuova deriva, che compometterà definitivamente ogni progetto di unità e di governo.
Non posso dire che salto la staccionata. L'ho fatto una volta sola unicamente perchè dall'altra parte i miei ideali non sopravvivevano. Ma adesso voglio combattere perchè questi ideali prevalgano lì dove si trovano. Non siano unicamente una corrente e una componente minoritaria.
Credevo nella rinascita di un grande partito democratico, sociale, centrista e ispirato agli ideali cristiani. Oggi ci credo sempre un po' di meno. E non credo che dall'altra parte, chi si professa erede dello scudo crociato, sia mai capace di raccoglierne un così grande peso, tanto da rilanciarlo e ridargli quel valore che scelte sbagliate gli hanno fatto perdere.
Rimango della convinzione che chi non saprà mai guardare al centro, finirà sempre fuori strada.
Fotomontaggio by GG
|
E alla fine, s'è dimesso. Messo in crisi da una maggioranza di minoranza che al Senato alla prima occasione ha evidenziato quanto sia assurda questa legge elettorale, ma soprattutto quanto sia ridicolo il continuare a voler creare il bipolarismo in Italia.
Oggi ho veramente rimpianto la vecchia e cara DC.
Nove mesi fa io avevo predetto che sto governo non sarebbe durato molto. Anzi, non sarebbe andato oltre l'autunno. Forse per questo l'autunno in Italia sta arrivando solo adesso. Mi sa che ai piani alti m'hanno dato retta per fargli fare almeno la Finanziaria.... Se le cose stanno così, adesso arriva l'inverno. Non quello politico, ma quello meterologico.
Ma tralasciando le facezie, quali scenari si apriranno adesso davanti ai nostri occhi? Mille e millanta.
Dal nuovo incarico a Prodi stesso, con un chissà quale nuovo programma e nuove alleanze, alla tanto desiderata "Grosse Koalition" alla tedesca, ad un governo "balnear-sciistico" per evitare le ennesime elezioni primaverili, financo un nuovo tentativo di maggioranza dell'Unione con un leader politico di forza. O ancor più plausibile un duopolio che dopo aver fatto le scarpe al premier, adesso si litiga la poltrona principale.
Di sicuro adesso si può dire definitivamente addio al programma, addio al partito democratico... però il tempo per fare i Di.Co. ci sono riusciti a trovarlo... bah!!!
E vengono a cadere sulla Politica Estera. Dopo aver tenuto testa agli Usa e ad altri 7 paesi europei, siamo stati capaci di farci infinocchiare da qualche v(u)oto di coscienza. Paradossale.
Fieri di essere coglioni, adesso... ce ne torniamo in mezzo alle gambe. L'ho sempre detto io che non bisogna giocare troppo con le palle... poi ci si fa male...
P.S. Per la cronaca, il fotomontaggio è stato creato ispirandomi ed utilizzando la locandina di un famoso film di Dino Risi con il grande Albertone Sordi, che si intitolava proprio "Tutti a casa".
In quanto cattolico praticante io mi sento un po' a disagio e in disaccordo su tutto sto parlare di Pacs e cose simili. Che per dargli un nome più simpatico, son diventati Di.Co.
Che dire...
Alla fine con sti Di.Co., e non lo dico solo io, hanno creato una versione light del matrimonio civile, già esistente nella nostra legislazione... però, sarò ottuso, sarò scemo, saranno le pillole. Non ne riesco a capire l'utilità. E lo Ri.Di.Co. Insomma, alla fine abbiamo fatto la nostra solita italianata, che finirà con la solita italianata e altro giro altra corsa.
Ma soprattutto, di tanti problemi che abbiamo in Italia, debito pubblico, servizi che vabbè.... lasciamo stare, un terrorismo extraparlamentare estremistico di destra e di sinistra che serpeggia, una compagnia aerea che stiamo regalando in giro a pizzichi e bocconi, le ferrovie con un buco di investimenti tale da decidere se far circolare i treni o ristrutturare le infrastrutture, noi pensiamo a un problema marginale che su 57 milioni di abitanti, riguarderà si e no, e mi tengo molto largo, 3 milioni di persone.
Il paese sarà impazzito,ma il governo non scheza.
E soprattutto dove sta la differenza dal matrimonio civile o i Di.Co.? Penso che alla fine la procedura e la cerimonia sia la stessa. Le sposine vorranno lo stesso l'abito bianco, però... non spendi nulla di avvocato quando le cose non vanno più? Geniale!!!
Allora bastava abolire o ridurre le procedure di divorzio, e fare come in altre nazioni nelle quali vige un regime teocratico, dove basta scrivere una bella lettera in cui si rinuncia alla consorte (alta considerazione del matrimonio e soprattutto della donna....) e tutto è finito lì.
Poi ci lamentiamo della perdita di valori, di Catania, e della scristianizzazione dell'occidente. Ma siamo seri va!
Almeno la Chiesa Cattolica ci crede e ribatte e insiste sul matrimonio religioso, perchè è uno dei sui sacramenti. Uno dei più importanti perchè presuppone la procreazione e la conservazione della specie. O l'apocalisse è vicina.
Penso abbiate capito il senso del discorso.
So già che non susciterò una guerra, non sono così letto da poter diventare pioniere o promotore di chissà quale campagna moralizzatrice. Però voglio dire quel che penso, in quanto comunque tocca direttamente la mia professione e i miei interessi.
La proposta odierna di Capezzone è l'ennesima conferma del mondo anarchico-radicale che rappresenta. Il cercare in ogni modo l'abolizione dell'ordine dei giornalisti (poi perchè solo dei giornalisti) è per loro quasi un motivo di vita per poter sfuggire così ad ogni tipo di "controllo" e di moderazione delle loro fantasie politiche.
Poi si chiedono e si lamentano in continuazione del fatto che vengono tagliati fuori da ogni forma di comunicazione mediatica.
Ma veniamo nello specifico. L'ordine dei giornalisti rappresenta, come ogni altro ordine professionale, una forma di garanzia e tutela sia per il professionista lavoratore iscritto all'albo, che per l'utente finale, poichè il rispetto di determinate norme e codici deontologici, può garantire la fruizione di una corretta informazione. Nel rispetto ovviamente delle idee politiche e personali.
La proposta presentata oggi, prevede si l'abolizione dell'ordine, ma allo stesso tempo la creazione di una specie di "anagrafe" giornalistica, sotto le dirette dipendenze e controllo del Ministero della Comunicazione. Passando così la professionalità giornalistica da una forma di autonomia garantista, sotto il controllo diretto dello stesso esecutivo. La "carta d'identità" professionale rilasciata successivamente, verrebbe così concessa unicamente al giornalista compiacente, rischiando di lasciare senza lavoro e con un forte bavaglio istituzionale, chi invece ha il coraggio di osservare e intervenire nel rispetto delle regole contro delle realtà e delle situazioni non di comodo, senza giungere a compromessi di potere.
Guarda caso la storia insegna che le grandi, ma anche le piccole dittature, hanno sempre abolito ogni forma di autogoverno e autocontrollo professionale, soprattutto nei settori di maggiore impatto sulla gente, per potersi garantire ed esercitare così un controllo totale sul mondo economico e sociale.
Invece la presenza dell'ordine garantisce nella sua autonomia questo, la libertà per il giornalista di compiere il suo lavoro, cioè informare, illustrare, spiegare e perchè no, anche scoprire. Ma soprattutto, l'ordine stesso garantisce che la notizia sia elaborata e fornita nella correttezza delle regole. Facendo un esempio banale, senza l'albo professionale, le migliaia di blogger sulla rete potrebbero sentirsi giornalisti senza averne titolo o ancor peggio, capacità. Offrendo così una informazione errata, distorta, manipolata e quindi falsata in ogni suo angolo. E con la creazione della " Carta d'identità" professionale, si renderà possibile mettere un controllo quasi totale sul quarto e quinto potere.
Mussolini era un pivello in confronto...
Che dire, un salto nel futuro. Del silenzio mediatico e dell'anarchia della comunicazione. Prepariamoci ad un nuovo referendum.
Non è facile a distanza di 26 anni, parlare di una delle pagine più nere della storia d'Italia. Una strage di 85 cittadini innocenti sulla quale è sempre più difficile comprenderne la verità e i misteri che si nascondono dietro. Dopo ventisei anni, è ancora fitta la nebbia sulle reali responsabilità e sul movente della strage alla stazionedi Bologna.
Il 2 agosto 1980 era una giornata d'estate come tante, nel periodo delle grandi ferie italiane. La vita nella stazione di Bologna trascorreva nella più assoluta quotidianità, affollata di turisti e persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, con i grandi treni nazionali e internazionali che caricavano e scaricavano passeggeri e turisti e i treni locali per la riviera romagnola che si affollavano di amanti del mare.
Alle ore 10,25 una bomba composta da una miscela di tritolo e T4 esplose con una potente deflagrazione nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione, investendo tutto ciò che si trovava nelle vicinanze e provocando il crollo delle strutture delle sale d'aspetto di prima e seconda classe, dei sovrastanti uffici e travolgendo il primo binario con i treni in sosta.
Lo scoppio dissolse in un istante i destini di persone provenienti da 50 città diverse italiane e straniere. Dopo alcuni lunghissimi secondi di silenzio irreale, si mise in moto immediatamente una gigantesca macchina di soccorso e assistenza per le vittime, i sopravvissuti e i loro parenti.
Simbolo della tragedia divenne, oltre allo squarcio nella sala d'aspetto della stazione, il bus numero 37 trasformato in un carro funebre, a bordo del quale vennero ricomposti i primi corpi estratti dalle macerie ed che iniziò una drammatica spola tra il luogo della strage e gli ospedali.
L'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, giunto nel pomeriggio a Bologna, incontrando i giornalisti non nascose lo sgomento rilasciando solo una secca dichiarazione "Signori, non ho parole, siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia".
Dietro quel massacro, nel quale rimasero uccise 85 persone, è ancora scontro tra storici, esperti e politici.
Fu un atto di terrorismo interno legato all'eversione e allo stragismo politico, un'azione di forza da parte dell'organizzazione terroristica internazionale del gruppo Carlos, o come invece ha sostenuto di recente Cossiga, all'epoca presidente del Consiglio, fu una ritorsione nei confronti dell'Italia da parte del Fronte Popolare palestinese di Habbas, riguardo particolari accordi segreti non rispettati tra il governo italiano e la resistenza palestinese.
La Lapide e lo spacco nella sala di aspetto.
Foto presa dalla rete.
E cosa c'è di vero riguardo la grande ombra della Cia, che attraverso la P2 avrebbe depistato le indagini e coperto gli esecutori della strage con la complicità dei servizi segreti deviati.
Fattore comune di tutte queste indagini è uno solo. Ottantacinque vite spezzate, più di 200 persone che portano sul proprio corpo o dentro di se il ricordo di questa tragedia. La mancanza di un movente specifico e nessun colpevole. Un fitto mistero che lascia un enorme vuoto nel desiderio di giustizia di chi da quella mattina del 2 agosto 1980 ha visto sconvolta la propria vita.
Si ringrazia www.stragi.it per le notizie
La FUTURA briciola di un IMPERATORE
Fù on-line
Pensieri di quotidiana follia
Il Blog di Miki
Una parte di mie vecchie creazioni web
L'isola del Tesoro
Mario Giglio e l'Orchestra Siciliana
La torre di babele
Il blog di Pino Scaccia
Apparire ridicoli per essere presi sul serio
I pensieri di Davidonzo
Il meravOglioso mondo di Oruam
O2 - OruaM:MaurO
il suo Space e non poteva mancare il suo blog
Trent'anni con l'orologio biologico che incalza
Voglioesseremamma
MondoPorcello Blog
Panino di Mortadella
Napul'è...
Lina
L'origine di tutto
dBlog.it - Open Source e
il blog di Marlenek
Template per Blog (grazie per il tifo)
eStrix
Ferrovie per passione
Ilmondodeitreni