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Tutti pensano a cambiare l’umanità ma nessuno pensa a cambiare se stesso.

Lev Tolstoj


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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
è un pensiero di Gionni inserito il 24/01/2007 alle 13:10:18, nella sezione Appunti di pazzia, e linkato 1638 volte.
Riprendo a scrivere dopo 4 giorni di blocco totale e di difficoltà nel portare avanti qualsiasi tipo di lavoro, dal più facile al più complesso. Tralasciando così sia cose personali che impegni di lavoro. Una brutta faccenda che mi ha portato un ulteriore nervosismo. Una specie di effetto catena che in particolar modo ieri mi ha trascinato in una fase di apatia e voglia di fare nulla veramente deleterea.
 
Entriamo nel dettaglio, partendo dalla giornata di sabato, forse sotto un certo aspetto la giornata di passaggio durante la quale sono passato da una fase propositiva alla fase di abbandono totale.
 
Preso un po' dall'euforia del finesettimana, della possibilità di svuotare un po' la testa, organizzo la giornata con un po' di impegni da portare a termine. Piano piano, uno per volta li porto a conclusione con allegria, positività e voglia di fare, che a sua volta mi da il desiderio di riprendere le redini della situazione e dare finalmente una smossa alla mia vita.
Ma la speranza ha vita breve. Già dal tardo pomeriggio, un po' di stanchezza, e qualche discussione non desiderata, mi porta ad un radicale cambiamento d'umore. Piano piano riecco affiorare il pessimismo, la voglia di non far nulla, il desiderio di staccare da tutto e da tutti, fastidio e difficoltà nel relazionarmi. Una recondita necessità di isolamento. E questa situazione di malessere ingenera altro malessere. Finisco la giornata malamente con i preavvisi dei miei recenti malanni. Situazione che affronto buttandomi sul letto e rimanendo in una specie di trance. Con la testa tra le nuvole, ma cosciente di quello che mi accade attorno. Dopo circa due ore decido di mettermi definitivamente a dormire.
 
La mattina di domenica non è delle migliori. Mi sveglio di pessimo umore, con una contrattura generale di tutti i muscoli. Ho fatica a muovere le braccia e una pesantezza infinita alle gambe unita ad un fastidioso dolore muscolare. Spero dentro di me che la giornata vada a migliorare, anche in previsione della gioiosa riunione di famiglia. Ammetto che è stato dura rimanere gioviale e sorridente quando in realtà l'unica cosa che avrei voluto era fuggire via. Permane il blocco mentale. E nonostante il mio block notes mi ricordi tutte le piccole cose da portare avanti, io mi ostino a non fare nulla. O peggio, continuo a non riuscire a fare nulla. Finisco a dormire unicamente perchè ricorro nuovamente alle gocce, ma la notte non trascorre serena. I dolori muscolari e l'agitazione che mi porto dentro, mi rendono difficoltoso il sonno, e il lunedì mattina si presenta in modo drammatico. Non ho voglia di andare a lavoro. Non ho il desiderio di impegnarmi o di cercare di occupare la mia mente in qualcosa di produttivo. E le gambe continuano a farmi veramente male.
La situazione di malessere si protae anche nei giorni successivi, con un forte fastidio anche nello stare in stanza, una grande agitazione che mi fa più volte scattare dalla sedia e mi costringe a camminare per i corridoi. E difficoltà nel relazionarmi con i colleghi, nell'affrontare qualsiasi situazione o difficoltà. L'unica mia reazione e guardare. Senza riuscire a dare una risposta seria e concreta. Solo sguardi.
Una situazione che mi umilia e mi affatica mentalmente.
Un senso di totale impotenza.
Anche con persone a me care ho difficoltà a relazionare. Non riesco a programmare o a decidere. Vorrei averle vicino e invece mi ritrovo ad allontanarle, a fuggire la loro mano e il loro tentativo di aiutarmi.
La sera continua ad essere difficile, attacchi di ansia mi prendono poco prima di andare a dormire. Mi ritrovo semi-incosciente sul letto. E a notte fonda riesco finalmente e mettermi sotto le coperte. Ma non dormo sereno, l'agitazione la fa da padrona. E mi risveglio già stanco.
La cosa più brutta e drammatica è stata questa mattina, quando uscito di casa, ho cercato di fare i circa 300 metri che mi separano dalla fermata del treno, a passo di corsa, per cercare di scaricare un po' la tensione. Ma a parte il dolore muscolare è stato drammatico accorgermi che le gambe non rispondevano alla mia richiesta. Pesantissime, quasi bloccate, il massimo che riuscivano ad esprimere era un passo svelto. Non ripondevano più. Erano loro a decidere.
Ho avuto paura.
Il panico che anche il mio corpo iniziasse a non rispondere più alle mie necessità. Ho viaggiato in piedi sentendo le gambe quasi un corpo estraneo.
E in ufficio la giornata non è serena. Solite sensazioni, solite difficoltà. Ed io che non riesco a ragire. Dovrei parlare, discutere, ma non ne ho la forza. Ho difficoltà nell'affrontare una qualsiasi persona. E mi chiudo a riccio, mentre l'agitazione dentro me mi costringe a farmi forza per non rimanere vittima dei miei consueti attacchi, che sento fin troppo imminenti.
 
Mi sento veramente in difficoltà.
 
è un pensiero di Gionni inserito il 19/01/2007 alle 17:44:24, nella sezione Appunti di pazzia, e linkato 1383 volte.

La giornata ancora non volge al termine, ma io sinceramente vorrei essere già due ore avanti. Probabilmente oggi ho già raggiunto il livello di saturazione, come ben evidenzia la mia gambetta in continuo movimento. Evvabbè!

Veniamo nel dettaglio con gli appuntini della giornata.

Una giornata al lavoro piena, con molte cose da sbrigare, anche personali. Convivo con una costante paura di sbagliare e un leggero fastidio per ogni osservazione o puntualizzazione negativa.
Il desiderio più grande e forse anche una tentazione inconscia in queste fasi, è quella di mollare tutto andare via e concentrarmi unicamente alle mie passioni. Rimane sempre però un mai sopito e velato desiderio di abbandonarsi veramente al nulla più assoluto. Conseguenza di tutto questo, un bel mal di testa. E tante cose da fare che si accumulano e devono essere affrontate.
A questa già tranquilla situazione, inseriamoci
un errore sul lavoro. Consideriamolo errore, ma la sua valutazione può variare a seconda delle sfaccettature e dei punti di vista. Per me, personalmente, è soltanto la naturale conseguenza di una mancanza di comunicazione tra gli uffici. Ma l'arroganza di terze persone nell'affrontare la situazione, mi suscita rabbia, fastidio, una grande delusione interna legata a nervosismo e un po' di timore per chissà quali effetti possano scaturirne. Errare umanum est, ma a volte sembra che non si debba mai sbagliare. Io ho una intelligenza umana, quando verrò dotato anche di una artiiciale ne riparleremo. Questa situazione scatena in me una voglia, repressa, di reagire, di rispondere a tono esigendo rispetto per la persona oltre che per il collega. Invece nessuna azione, un vuoto mentale e un blocco nella volontà di agire che lasciano cadere così ogni sensazione ed emozione. Che rimangono comunque a covare al mio interno, ingenerandomi nervosimo e fastidio.
Sempre maggiore la voglia di andare a casa.
La giornata è composta da più situazioni e noi siamo pronti a viverle.
Riesco a portare a termine una prima fase di un lavoro ho preso sulle spalle da qualche mese e nel quale sto lavorando da solo. E' una mia piccola creatura e dopo averla fatta crescere, sapere che sta per iniziare a muovere i suoi primi passi, mi da soddisfazione, fiducia e voglia di proseguire lungo quel sentiero. Da condividere purtroppo con altre strade meno piacevoli.
Questa piccola nota positiva mi ridà un po' il sorriso, e mi ha permesso nel frattempo di portare a conclusione alcune piccole cose che mi ero lasciato arretrato. Le montagne da scalare stanno ancora qui davanti, e non credo che oggi affronterò grandi pareti. Al massimo mi porto avanti fino alla fase successiva.

Se nelle prossime due ore non arriva l'Apocalisse.

 
è un pensiero di Gionni inserito il 18/01/2007 alle 18:51:40, nella sezione Appunti di pazzia, e linkato 1525 volte.

Nuova sezione dove archivio pensieri e riflessioni così come indicatomi dal medico. Quindi, non vi preoccupate o angosciate per me se leggerete delle mie follie o angosce. O al massimo gioite con me se ci saranno riflessioni felici o di buon umore.

Ma entriamo nella giornata, seguendo lo schema assegnatomi, affrontando Situazioni > Emozioni > Pensieri > Azione.

E' la solita monotona e fastidiosa giornata di lavoro, con i soliti alti e bassi e ghirigogoli stilistici. E troppe cose da fare, a volte senza senso. Forti le sensazioni di fastidio e agitazione, che mi condizionano fortemente sui miei impegni. Primo sintomo di quella sequenza che mi porta poi alla crisi di ansia. Ma cerco di mantenere un po' di autocontrollo. Come conseguenza causa/effetto, ecco che vien fuori un blocco mentale che mi impedisce di lavorare, riflettere o impegnarmi per alcune decine di minuti. con una paralisi lavorativa e forte difficoltà nel ripartire e nel concludere tutto quello che era stato avviato.

Qualche minuto, training, svuoto la mente e passa il blocco, anzi, per alcuni minuti, come un fiume in piena, riesco a riprendere al 100% la gestione del lavoro. Per poi scemare piano piano in attesa che giunga la sera.
Fattore comune che mi accompagna giorno per giorno da alcuni mesi.

E domattina si ricomincia. Vedremo che succederà.
Gli aggiornamenti ovviamente on Gionni's net board!

 
è un pensiero di Gionni inserito il 17/01/2007 alle 19:38:34, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 3741 volte.

Oggi la prima seduta con il medico dei matti. Pensavo peggio, il tipo è simpatico, alla mano e, ovviamente, chiacchierone.
O forse è solo una mia impressione perchè ci sono andato spontaneamente e benvolentieri, quindi senza timori, paure e paranoie. E soprattutto, non è come dal dentista, che solo che apri la bocca son dolori... fisici e monetari.

Comunque, in generale, abbiamo fatto una bella infarinatura dei miei malanni mentali, cercato insieme di capirne qualcosa, ed è questa la cosa che mi è piaciuta di più, l'analisi alla Marzullo, si faccia una domanda, si dia una risposta e cerchi di capirne il perchè. E' un confronto, e come tutti i confronti è costruttivo. Mi ha dato un compitino per casa. Scrivere Situazioni, Emozioni, Sensazioni ed Azioni che mi coinvolgono o colpiscono. In parole povere un BLOG.

Mi sa che per una volta tanto sto fin troppo avanti...

 
è un pensiero di Gionni inserito il 16/01/2007 alle 15:15:18, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 2243 volte.


L'aliscafo SegestaJet spezzato in due dallo scontro
Foto Repubblica.it
Quello che resta in mente è una scena agghiacciante, con la nave veloce SegestaJet sventrata dalla prua del mercantile di Antigua.
Conosco lo stretto di Messina, conosco il traffico navale che quotidianamente ci passa. Conosco anche vagamente le norme che regolano la navigazione.
E soprattutto, pur essendo uno "stretto" spazio di manovra c'è.
Perchè allora le due, o tre, navi convergevano verso lo stesso punto? Fatalità? Distrazione?

Incoscenza.

Vi lascio con un articolo di Repubblica.it

Tragedia nello Stretto, forse un traghetto la "terza nave" dell'incidente dell'aliscafo

MESSINA - C'era forse una terza nave nello specchio di mare dello stretto di Messina, a circa un miglio e mezzo da San Raineri, dove si è verificata la collisione tra un traghetto veloce delle Fs, il "Segesta Jet" e un Portacontainer "Susan Borchard", battente bandiera di Antigua. La Capitaneria di Porto di Messina sta lavorando sulla base di un'ipotesi precisa, anche se ancora tutta da verificare. Il terzo natante coinvolto sarebbe il traghetto "Zancle" della compagnia privata Caronte&Tourist, in servizio tra il porto di Reggio e quello siciliano. Una di quelle navi che fanno la spola tra Calabria e Sicilia, cariche di automobili e tir. Un mezzo che, involontariamente ha avuto un ruolo nella tragedia. Che, forse, non ha dato la precedenza alla "Segesta", costringendola ad una brusca virata. Manovra che l'ha portata ad incrociare la rotta del cargo straniero.

Del traghetto ha parlato Antonio Samiani, comandante della Capitaneria di Porto di Messina, che sta conducendo alcuni accertamenti sulla dinamica dell'impatto costato la vita a 4 componenti dell'equipaggio delle Fs e 62 feriti.

La presenza dello "Zancle" è confermata in una nota dalla stessa compagnia, che ha avviato un'indagine conoscitiva interna "per determinare la posizione della propria flotta in servizio al momento dell'impatto, composta da 7 unità". Ma secondo la "Caronte&Tourist" il traghetto "aveva visto sfilare normalmente alla propria poppa la Segesta prima del momento dell'incidente". Dai dati del sistema satellitare AIS, sempre secondo le informazioni diffuse dalla Caronte& Tourist, "emerge chiaramente che Segesta non ha modificato la propria rotta e velocità, rimasta praticamente costante dall'uscita dal Porto di Reggio Calabria, per poter sfilare in sicurezza di poppa alla Zancle".

Il comandante Samiani dopo un sopralluogo sul relitto ha tuttavia spiegato che "è ancora presto per riuscire a ricostruire dettagliatamente quanto accaduto". Il Pm Francesco Mollace della Procura di Reggio Calabria, incaricato di condurre l'inchiesta, ha negato di essere a conoscenza della presenza della terza nave. "Ieri sera - ha detto - abbiamo lavorato fino a notte fonda assieme alle forze dell'ordine ed ai responsabili della navigazione sullo Stretto. Nessuno ha fornito informazioni sulla presenza di una terza imbarcazione nei pressi dello specchio di mare teatro dell'incidente".
Anche per il magistrato reggino "è troppo presto per ricostruire la dinamica dei fatto", tanto più che "gli uomini dell'equipaggio che erano alla guida dell'aliscafo con compiti di comando e di decisione sono tutti morti". Il riferimento è al comandante delle "Segesta" Sebastiano Mafodda e al direttore di macchina Marcello Sposito. Entrambi restati schiacciati dalle lamiere mentre si trovavano in plancia di comando.

Di certo al momento c'è che le "leggi" che regolano i movimenti dei natanti nello Stretto di Messina sono "ferree". Esiste infatti un codice di navigazione preciso. Tra l'altro, proprio per la sua stazza, la Susan aveva pochissimi margini di manovra, mentre la "veloce" delle Fs è considerata molto più agile.

La verità molto probabilmente emergerà nelle prossime ore quando gli inquirenti potranno accedere alle registrazioni del radar che controlla lo specchio di mare tra Reggio e Messina. Un sistema che registra tutti i movimenti, compresa, quindi, la presenza della terza nave di cui ha parlato Samiani.

GIUSEPPE BALDESSARRO
(16 gennaio 2007)

 
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Commenti


che bello
21/11/2009 alle 15:44:00
è un pensiero di Anonimo
"Capita spesso - spiega Ghezzi ...
28/10/2009 alle 07:49:23
è un pensiero di Luigi
aggiornare!!!! ^___^
26/08/2009 alle 09:14:38
è un pensiero di Mik
scusate, ma sono totalmente dal...
29/05/2009 alle 19:45:48
è un pensiero di Mik
non mi piace
29/05/2009 alle 19:43:26
è un pensiero di Mik
smk
15/05/2009 alle 07:23:40
è un pensiero di Fù
Se è vero che Dio vede e provve...
11/02/2009 alle 12:44:33
è un pensiero di Omar
La gente nega quella catastrofe...
10/02/2009 alle 20:07:01
è un pensiero di Fù
Ma parli del babbo o della Elua...
10/02/2009 alle 20:03:28
è un pensiero di Fù
Posso aggiungere un altro "Omar...
10/02/2009 alle 01:58:24
è un pensiero di Omar
Secondo me viviamo in uno stato...
10/02/2009 alle 01:32:12
è un pensiero di Omar
condivido le tue sensazioni, mi...
12/01/2009 alle 22:46:18
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Giovanni? se ci sei batti un co...
02/01/2009 alle 12:07:35
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Mi spiace che sia morto sto blo...
29/11/2008 alle 19:36:41
è un pensiero di Fù
Bene, una buona notizia ogni ta...
21/11/2008 alle 13:46:08
è un pensiero di Fù

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