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..:: Pensieri a denti stretti ::..


Quanno se scherza, bisogna esse' seri

Marchese del Grillo


Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
è un pensiero di Gionni inserito il 26/07/2006 alle 12:37:41, nella sezione Ferroviariamente, e linkato 1770 volte.

Non potevo non parlare di questa splendida linea alpina, e quest'ottimo sito, Ferrovia del Bernina,

Logo del sito

ne illustra sinteticamente e perfettamente il rapporto uomo/treno/ambiente.
Chi non ha mai fatto un viaggio da quelle parti, beh, lo prenda vivamente in considerazione, ne vale la pena e la spesa (i biglietti sono a tariffa svizzera e molto più cari che in Italia, paese dove viaggiare in treno costa meno in Europa).

Non mi dispiacerebbe raccogliere un po' di impressioni di viaggio, se qualche viandante passa di qui, ci racconti.

 
è un pensiero di Gionni inserito il 29/07/2006 alle 20:09:50, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 1462 volte.

FORZA LILLYNA!!!  : - )


Lilly poco dopo il risveglio dall'operazione.
Foto AG

Il musetto della Lilly convalescente
Foto AG

Che appena stai meglio ti aspettano tante coccoline e grattini dietro le orecchie. : - *

 
è un pensiero di Gionni inserito il 01/08/2006 alle 15:44:30, nella sezione Variazioni sul tema, e linkato 1612 volte.
Sto facendo il conto alla rovescia per le ferie, non ce la faccio più. Mi sudano anche le idee, per non parlare della voglia di lavorare...
Voglio fondare il partito del Telelavoro.
 
è un pensiero di Gionni inserito il 02/08/2006 alle 11:40:39, nella sezione Politicando, e linkato 1854 volte.

Non è facile a distanza di 26 anni, parlare di una delle pagine più nere della storia d'Italia. Una strage di 85 cittadini innocenti sulla quale è sempre più difficile comprenderne la verità e i misteri che si nascondono dietro.
Il 2 agosto 1980 era una giornata d'estate come tante, nel periodo delle grandi ferie italiane. La vita nella stazione di Bologna trascorreva nella più assoluta quotidianità, affollata di turisti e persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, con i grandi treni nazionali e internazionali che caricavano e scaricavano passeggeri e turisti e i treni locali per la riviera romagnola che si affollavano di amanti del mare.


La stazione di Bologna dopo l'attentato.
Foto presa da www.stragi.it
Alle ore 10,25 una bomba composta da una miscela di tritolo e T4 esplose con una potente deflagrazione nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione, investendo tutto ciò che si trovava nelle vicinanze e provocando il crollo delle strutture delle sale d'aspetto di prima e seconda classe, dei sovrastanti uffici e travolgendo il primo binario con i treni in sosta.

L'ala della stazione devastata dall'attentato.
Foto presa da
www.stragi.it

Il primo binario della stazione di Bologna dopo l'attentato.
Foto presa da
www.stragi.it
Lo scoppio dissolse in un istante i destini di persone provenienti da 50 città diverse italiane e straniere. Dopo alcuni lunghissimi secondi di silenzio irreale, si mise in moto immediatamente una gigantesca macchina di soccorso e assistenza per le vittime, i sopravvissuti e i loro parenti.

La stazione di Bologna durante le operazioni di soccorso.
Foto presa da www.stragi.it
Simbolo della tragedia divenne, oltre allo squarcio nella sala d'aspetto della stazione, il bus numero 37 trasformato in un carro funebre, a bordo del quale vennero ricomposti i primi corpi estratti dalle macerie ed che iniziò una drammatica spola tra il luogo della strage e gli ospedali.
L'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, giunto nel pomeriggio a Bologna, incontrando i giornalisti non nascose lo sgomento rilasciando solo una secca dichiarazione "Signori, non ho parole, siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia".

Dopo ventisei anni, è ancora fitta la nebbia sulle reali responsabilità e sul movente della strage alla stazionedi Bologna.
Dietro quel massacro, nel quale rimasero uccise 85 persone, è ancora scontro tra storici, esperti e politici.


La Lapide e lo spacco nella sala di aspetto.
Foto presa dalla rete.
Fu un atto di terrorismo interno legato all'eversione e allo stragismo politico, un'azione di forza da parte dell'organizzazione terroristica internazionale del gruppo Carlos, o come invece ha sostenuto di recente Cossiga, all'epoca presidente del Consiglio, fu una ritorsione nei confronti dell'Italia da parte del Fronte Popolare palestinese di Habbas, riguardo particolari accordi segreti non rispettati tra il governo italiano e la resistenza palestinese.
E cosa c'è di vero riguardo la grande ombra della Cia, che attraverso la P2 avrebbe depistato le indagini e coperto gli esecutori della strage con la complicità dei servizi segreti deviati.
Fattore comune di tutte queste indagini è uno solo. Ottantacinque vite spezzate, più di 200 persone che portano sul proprio corpo o dentro di se il ricordo di questa tragedia. La mancanza di un movente specifico e nessun colpevole. Un fitto mistero che lascia un enorme vuoto nel desiderio di giustizia di chi da quella mattina del 2 agosto 1980 ha visto sconvolta la propria vita.

Si ringrazia www.stragi.it per le notizie

 
è un pensiero di Gionni inserito il 11/08/2006 alle 15:00:03, nella sezione Politicando, e linkato 1751 volte.

So già che non susciterò una guerra, non sono così letto da poter diventare pioniere o promotore di chissà quale campagna moralizzatrice. Però voglio dire quel che penso, in quanto comunque tocca direttamente la mia professione e i miei interessi.
La proposta odierna di Capezzone è l'ennesima conferma del mondo anarchico-radicale che rappresenta. Il cercare in ogni modo l'abolizione dell'ordine dei giornalisti (poi perchè solo dei giornalisti) è per loro quasi un motivo di vita per poter sfuggire così ad ogni tipo di "controllo" e di moderazione delle loro fantasie politiche.
Poi si chiedono e si lamentano in continuazione del fatto che vengono tagliati fuori da ogni forma di comunicazione mediatica.
Ma veniamo nello specifico. L'ordine dei giornalisti rappresenta, come ogni altro ordine professionale, una forma di garanzia e tutela sia per il professionista lavoratore iscritto all'albo, che per l'utente finale, poichè il rispetto di determinate norme e codici deontologici, può garantire la fruizione di una corretta informazione. Nel rispetto ovviamente delle idee politiche e personali.
La proposta presentata oggi, prevede si l'abolizione dell'ordine, ma allo stesso tempo la creazione di una specie di "anagrafe" giornalistica, sotto le dirette dipendenze e controllo del Ministero della Comunicazione. Passando così la professionalità giornalistica da una forma di autonomia garantista, sotto il controllo diretto dello stesso esecutivo. La "carta d'identità" professionale rilasciata successivamente, verrebbe così concessa unicamente al giornalista compiacente, rischiando di lasciare senza lavoro e con un forte bavaglio istituzionale, chi invece ha il coraggio di osservare e intervenire nel rispetto delle regole contro delle realtà e delle situazioni non di comodo, senza giungere a compromessi di potere. 
Guarda caso la storia insegna che le grandi, ma anche le piccole dittature, hanno sempre abolito ogni forma di autogoverno e autocontrollo professionale, soprattutto nei settori di maggiore impatto sulla gente, per potersi garantire ed esercitare così un controllo totale sul mondo economico e sociale.
Invece la presenza dell'ordine garantisce nella sua autonomia questo, la libertà per il giornalista di compiere il suo lavoro, cioè informare, illustrare, spiegare e perchè no, anche scoprire. Ma soprattutto, l'ordine stesso garantisce che la notizia sia elaborata e fornita nella correttezza delle regole. Facendo un esempio banale, senza l'albo professionale, le migliaia di blogger sulla rete potrebbero sentirsi giornalisti senza averne titolo o ancor peggio, capacità. Offrendo così una informazione errata, distorta, manipolata e quindi falsata in ogni suo angolo. E con la creazione della " Carta d'identità" professionale, si renderà possibile mettere un controllo quasi totale sul quarto e quinto potere.
Mussolini era un pivello in confronto...

Che dire, un salto nel futuro. Del silenzio mediatico e dell'anarchia della comunicazione. Prepariamoci ad un nuovo referendum.

 
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Immagine
 San Martino di Castrozza... di Gionni

Briciole di Briciola


Commenti


che bello
21/11/2009 alle 15:44:00
è un pensiero di Anonimo
"Capita spesso - spiega Ghezzi ...
28/10/2009 alle 07:49:23
è un pensiero di Luigi
aggiornare!!!! ^___^
26/08/2009 alle 09:14:38
è un pensiero di Mik
scusate, ma sono totalmente dal...
29/05/2009 alle 19:45:48
è un pensiero di Mik
non mi piace
29/05/2009 alle 19:43:26
è un pensiero di Mik
smk
15/05/2009 alle 07:23:40
è un pensiero di Fù
Se è vero che Dio vede e provve...
11/02/2009 alle 12:44:33
è un pensiero di Omar
La gente nega quella catastrofe...
10/02/2009 alle 20:07:01
è un pensiero di Fù
Ma parli del babbo o della Elua...
10/02/2009 alle 20:03:28
è un pensiero di Fù
Posso aggiungere un altro "Omar...
10/02/2009 alle 01:58:24
è un pensiero di Omar
Secondo me viviamo in uno stato...
10/02/2009 alle 01:32:12
è un pensiero di Omar
condivido le tue sensazioni, mi...
12/01/2009 alle 22:46:18
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Giovanni? se ci sei batti un co...
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Mi spiace che sia morto sto blo...
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