E' da tanto che non scrivo. Mi manca lo spirito, altre cose mi distraggono, forse lo stesso Facebook aiuta maggiormente la socializzazione di un semplice blog. Ma una cosa la voglio dire, anzi urlare, a chi considera Internet la fonte di ogni male. Potrete bloccarci gli accessi, ma non riuscirete mai a spegnere le nostre idee! Se volete impedire la libertà di parola e di espressione allora siete coscienti che state compiendo atti e azioni sbagliate delle quali dovreste vergognarvi.
VERGOGNA VERGOGNA VERGONA!!!
Non ci metterete mail bavaglio, perchè voi siete schiavi del sistema, ma noi siamo LIBERI.
Grazie al grande Davidonzo, sempre attento a trovare notizie interessanti, diffondo anche io questa segnalazione.
Ha aperto su facebook un gruppo per sensibilizzare l'opinione pubblica tramite uno degli strumenti più usati degli ultimi tempi su un argomento scottante, il DDL che sottobanco il Governo cerca di far approvare, per imporre il bavaglio anche al mondo dei blog e del web in generale.
Qui il link del gruppo di FB: http://www.facebook.com/home.php#/group.php?gid=32540852267 ,
e qui l'approfondimento di PuntoInformatico.it: http://punto-informatico.it/2468674/PI/News/camera-manda-avanti-ddl-anti-blog.aspx
Divulgate amici, divulgate, vogliono imbavagliare il nostro diritto di ragionare, di scherzare e di divulgazione.
P.S. Davidonzo, lo so, tu puntavi l'attenzione su un'altra valutazione, ma la notizia che contiene è grave.
Nel titolo vi regalo la frase più eclatante della telefonata odierna con il 119. Come dire, un ottimo modo di trattare il cliente e un ritorno d'immagine ideale per l'azienda. Ma chi li addestra, Paperino?
Ma ora vi racconto.
Il 27/07/07 mio papà sottoscrive con Tim un offerta vantaggiosa. Essendo un buon cliente (ma a Tim questo a quanto pare non interessa), ha la possibilità di prendere un Nokia N73 pagandolo con una rateizzazione quasi irrisoria ed un leggero sconto finale. Ovviamente il tutto con addebito su Carta di Credito.
Ieri, 29 ottobre, dopo circa 15 mesi, chiama Tim, dicendo che il cliente deve pagare 372 euro per una recessione anticipata dell'offerta da parte del cliente. Ovviamente partono le giuste osservazioni su cosa e perchè. Una recessione unilaterale decisa da Tim. Per farla breve, nel contempo, come accade con tutte le Carte di Credito, è intercorsa la data di scadenza, ma da parte di Tim, nessuna telefonata per aggiornare i dati. Solo, come dicono loro, un Sms alert e una lettera di sollecito. Mai pervenuti. Anche perchè, che interesse avevamo noi a far scadere l'offerta? Ma si sa, meglio lavorare in cattiva fede.
E dopo 10 mesi finalmente si degnano di telefonare. Ma solo per far pagare tutto quanto assieme.
Tralascio la telefonata con la prima operatrice, la quale preferisce passare la patata bollente altrove, scrivendo nel sistema gestione pratiche il falso "il cliente rifiuta il pagamento" quando ho per ben più volte specificato che era nostra intenzione pagare, e non il contrario. E tralascio il modo di come la pratica è stata gestita, avendo io richiesto la documentazione per iscritto.
Oggi, 30 ottobre, richiama un'altra operatrice, la quale con un tono molto strafottente e un atteggiamento molto mafioso, ricomincia la solita manfrina, ponendo il presupposto che noi non vogliamo pagare. Rispieghiamo tutto, e lei si giustifica dicendo che non è interesse di Tim verificare se le offerte sono attive, ma del ciente. Che Tim non rimanda nulla per iscritto perchè non ne ha motivo (e allora perchè il sollecito mai giunto lo ha mandato per iscritto?) e che non chiama il cliente per risolvergli i problemi (vedi Carta di Credito giunta a scadenza naturale).
Insomma, il cliente deve risolversi da solo il problema o pagare.
Al che, viene spontaneo chiedere "ma è questo il modo in cui Tim cura la clientela?"
Ed ecco la bellissima risposta "A Tim non interessa il cliente, vuole soltanto che venga regolarmente pagata". E ribadisco, vogliamo pagare, ci mancherebbe, ma vogliamo sapere le cose più nel dettaglio, è un diritto del cliente (diritto negato anche questo dalle parole dell'operatrice).
Caspita, una politica d'immagine perfetta. Già le offerte sono pessime, se poi tratti il cliente (un buon cliente, con 7 linee intestate, di cui ben 2 businnes) a pesci in faccia, ecco che si preannuncia una transumanza verso altri gestori. Che vedono il cliente come Tim, ma magari hanno l'accortezza di non dirglielo.
Come si risolverà? Forse con una bella denuncia per truffa, intanto avviso l'AGCOM.
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