Io sto fuori di testa, ed oramai è un dato di fatto... ma che il 21 marzo, primo giorno di primavera... a Roma nevichi, non è tanto normale. Soprattutto dopo un inverno tropicale.
MALTEMPO: NEVE SU ROMA MISTA A PIOGGIA =
Roma, 20 mar. - (Adnkronos) - Su Roma neve mista a pioggia. Dopo la forte grandinata che ha colpito la Capitale questa mattina e oggi pomeriggio, in serata e' arrivata la neve anche se mista a pioggia. "Se la temperatura nella notte dovesse avvicinarsi allo zero, a Roma potrebbe anche nevicare come e' accaduto nel 1971". Lo ha dichiarato all'ADNKRONOS il colonnello Paolo Ernani che ha aggiunto: "Per vedere scendere su Roma i fiocchi di neve non e' necessario che la temperatura scenda fino a zero gradi, basta anche solo che arrivi a due, del resto le zone circostanti la Capitale sono state gia' imbiancate dalla neve".
(Bra/Zn/Adnkronos) 20-MAR-07 20:29 NNNN
Domani ho la sensazione che vado a lavoro con gli sci
Fermare e lasciare in sosta il proprio mezzo privato in doppia fila in una stretta corsia riservata prevalentemente al transito degli autobus di linea, in un orario di punta per il traffico romano, dimostra una scarsa conoscenza delle minime regole di convivenza civile e di educazione civica. Non è tollerabile che centinaia di persone, in gran parte anziani si trovino costrette a subire situazioni di disagio e costrette a rinunciare all'utilizzo del mezzo pubblico per la stupida scelta di chi, per un qualsiasi ingiustificabile motivo, intralcia il transito veicolare.
Foto GG
Non posso far altro che criticare il proprietario del furgone che questa mattina verso le 11 all'angolo di via Tomacelli e via di Ripetta, ha causato il blocco per oltre 45 minuti di numerose vetture delle linee 70, 87, 116 e 492, lodando invece l'impegno e l'iniziativa del personale Trambus e dei Vigili Urbani, prontamente intervenuti nel cercare una soluzione. A nulla è valso purtroppo l'intervento del carro attrezzo vista la pesantezza e l'ingombro del mezzo in sosta.
Foto GG
Il blocco degli autobus ha causato inoltre pesanti ripercussioni lungo tutto il lungotevere e le zone adiacenti via di Ripetta, oltre ovviamente creare un totale sfalsamento delle percorrenze e del servizio sia per i mezzi coinvolti nel blocco, che per le altre linee rimaste intrappolate dal traffico veicolare. Dobbiamo comprendere che molto spesso dipende proprio dalle nostre azioni la scarsa efficienza del servizio di trasporto pubblico. Una maggiore coscienza permette senza dubbio di avere un servizio sempre più di qualità.
Foto GG
Quanto è stata strana la giornata oggi. Ad essere sincero, forse anche a causa dellla stanchezza, non riesco a tirarne le fila, a trovare un filo logico a tutti i pensieri, anzi, ho la testa con un sovraccarico di pensieri, per giunta poco positivi.
Ricapitoliamo. Oggi, ho chiuso la stagione sciistica 2006/2007. Stagione molto breve quest'anno e non esaltante come le passate. Si va a Roccaraso, almeno, la varietà delle piste mi permette di divertirmi un po' e di allentare meglio la tensione. Certo, il viaggio non è breve, ma voglio partire presto per godermi una giornata appieno, soprattutto con tanta neve fresca.
Come al solito, prima di partire butto un occhio alle webcam. Il tempo non è ottimo, già a Roma piove. Tentenno, mi riappisolo e mi risveglio dopo circa un'ora. Ecco, già la giornata inizia storta, si parte in ritardo, ma voglio andare, anche sotto la neve e anche con il rischio che arrivato lì... non posso fare manco una riga sulle piste.
Vabbè, basta incertezze, si parte, benzina, autostrada, e il viaggio inizia.
Tranquillo e monotono come al solito, dopo tutto la A24/A25 non è un'autostrada trafficatissima. Il tempo non accenna a migliorare, ma si va avanti. Passo il casello di Avezzano e dopo alcuni kilometri, una vettura davanti a me inizia a zigzagare a destra e a sinistra. Scatta in me la reazione di intervento, mani salde sul volante e piedi sui pedali, con la testa cerco di seguire la situazione valutando in un centesimo di secondo ogni possibile variabile e soluzione. La vettura finisce sbandando sulla destra e dopo aver abbattuto alcuni paletti, si ferma con un testacoda sul terrapieno che fiancheggia la carreggiata. Sfrutto lo spazio di frenata rimastomi per accostare sulla destra, mettere le quattrofrecce e scendo di corsa indossando il giubottino giallo regolamentare per andare a vedere che succede e se necessitano soccorsi. Nel frattempo anche una seconda vettura si ferma per dare aiuto.
Il guidatore ha avuto un mancamento, svenimento o colpo di sonno, perdendo il controllo della macchina. La moglie e la figlia, in preda al panico e al terrore, ci chiedono di chiamare l'ambulanza. Prendo subito il cellulare e avverto il 118 della posizione dove ci troviamo e dell'accaduto. Contemporaneamente il guidatore dell'altra vettura avverte il 113. I soccorsi arrivano in breve tempo, la situazione adesso è sotto il controllo della stradale e dei sanitari e possiamo riprendere il viaggio dopo aver salutato i protagonisti della vicenda.
Non l'ho fatto per eroismo o manie di protagonismo. Unicamente senso civico. Se vogliamo, è stata in senso lato, una forma di Accudienza.
Arrivo finalmente a Roccaraso. Da subito mi rendo conto che la situazione piste non è delle migliori. Fortunatamente, tra il ritardo in partenza e l'incidente, posso fare tranquillamente un pomeridiano. Almeno risparmio qualche soldino.
E da qua si inizia a sciare. Per quello che si può, perchè molte zone sono chiuse e le piste proprio al minimo termine. Per giunta nevica. Quest'anno a Roccaraso ho preso solo neve. Non che mi dispiaccia, però... tanta neve che scende e così poca sulle piste. Mah!
Mi faccio quasi 4 ore ininterrotte. Veramente senza pensieri. Anzi, uno solo, divertirmi. Certo, solo un matto come me poteva decidere di farsi una pista di collegamento in salita... sci ai piedi. Il passo pettinato non è mai stato il mio forte, ma oggi ce l'ho messa tutta. Ho la certezza che non sono nato per fare il fondista.
Ultime discese, infine tutta una tirata fino al Macchione, e si risale in macchina. Prima però breve sosta a Rivisondoli per rifornimento formaggi (slurp) e via verso Roma. Il ritorno sotto la pioggia non è entusiasmante, ma fortunatamente il viaggio sembra più breve del solito. Arrivo a casa e mi riposo.
E iniziano i pensieri. A ragionare sul lavoro, su alcuni impegni da seguire con attenzione, su un fatto che purtroppo probabilmente anche per colpa mia che oggi pensavo ad altro, è sfuggito di mano. E sulla difficoltà nel riuscire a completare e far emergere meglio ciò che ho messo in moto.
Un turbinio di pensieri che unito alla stanchezza accumulata lungo le piste, mi sta appesantendo la serata.
E domani non sarà giorno di riposo. Almeno spero vada bene dal punto di vista delle PR...
Però adesso troviamo chi si diverte a incasinarmi le carte....
Così come una corda di violino necessita di attenzioni, di essere costantemente regolata del giusto per poter emettere un suono melodico, limpido, cristallino, allo stesso modo la vità ha bisogno di attenzioni, di moderazione e rispetto per poter essere sempre competitivi, ragionevoli e grintosi. Pronti ad entrare nel turbine deglli accadimenti che ci circondano.
Basta che sul violino la corda si allenta un poco, ed ecco che perde tonalità, e diventa stridente, poco armonica. E la vita allo stesso modo diventa scialba, insapore, quasi senza significato ed interessi. Una vita che non riesce più a coinvolgerti e ad attrarti.
Se invece questa corda la si tira troppo, lei si sfibra, si logora, fino a giungere alla rottura. A quel punto, la soluzione è semplice, basta sostituirla e si ricomincia. Nella vita forse è più difficile, quando giungi al punto di massima tensione, quando lo superi arrivando al blackout. Perchè molte, troppe volte sei costretto veramente a tirare al massimo la corda della vita, per cercare di sopravvivere, magari anche alla cosa più stupida e banale, ma che in quel contesto è quasi vitale e lo sforzo per superarlo chiede veramente il massimo dell'impegno.
Solo chi è forte dentro riesce a farcela. Io stasera non ce l'ho fatta.
Adesso. scrivendo, sto riconquistando la mia armonia, rotta la corda e sostituita con una nuova, sto cercando di accordarla per ritrovare la giusta melodia.
Oggi ricorre il secondo anniversario dalla scomparsa di Papa Giovanni Paolo II il Grande.
Ho sempre impresso nella mente quei secondi, quegli attimi interminabili che per diversi giorni hanno monopolizzato l'attenzione del mondo fino a quella tragica, ma oramai inevitabile notizia, che ha gettato tutti, credenti e non, nello sconforto, nel dolore e nella tristezza.
Dalle 21,37 di quel 2 aprile 2005, con il termine della sua vita terrena, Giovanni Paolo II è asceso nella gloria celeste accompagnato dai cori dei giovani, i suoi giovani che fino all'ultimo istante gli son stati vicini, così come un figlio sempre accanto al padre amato.
il Grande
Quella sera di due anni fa in piazza San Pietro resterà per me un momento indelebile di profondo dolore e allo stesso tempo di contraddittoria gioia. Lui non era più tra noi, ma da lassù, accanto al Padre celeste, ci guardava stupito e sempre più innamorato di noi come aveva fatto fino all'ultimo istante della sua vita terrena.
E' stato il Papa messaggero di Dio e amato Pastore delle genti. Sicuramente il Pontefice dei miracoli a partire proprio dal rapporto con i fedeli di tutto il mondo, attraverso la sua parola e la sua grande, coraggiosa azione pastorale. E' stato il Papa viaggiatore, il Papa dei popoli, il Papa dell'era moderna, il Papa della Comunicazione, il Papa dei giovani, il Papa del nuovo millennio, il Papa Globetrotter. Il Pastore delle Genti, che quando non potevano venire da lui, andava lui da loro, il Papa che ha trasmesso al mondo la stessa grande intensità con la quale Dio ama noi, figli suoi.
Ha amato fino all'ultimo i giovani, le radici su cui si fonda la vera Chiesa. E' stato con noi che ha cercato il dialogo più profondo e vero, un confronto diretto, senza peli sulla lingua, affrontando direttamente e senza retorica tutte quelle tematiche che per i giovani moderni sono argomento di dibattito e riflessione. A partire dallo "scandalo" della croce.
Foto presa dalla rete
Ricordo ancora inoltre l'emozione di quella sera di mezz'agosto, quando nella piana di Tor Vergata, Lui, testimone della Croce di Cristo, alla vigilia del nuovo millennio, ci ha rinnovato l'invito pressante di spalancare le porte a Cristo, il quale a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio, nominandoci testimoni della chiesa e "sentinelle del mattino".
Ha condiviso con noi momenti di preghiera e di riflessione. Ci ha insegnato l'amore verso Dio e verso il prossimo. E' stato testimone vivente della sofferenza e della perseveranza.
Ancora oggi quella immensa croce di Tor Vergata è per me un luogo di riflessione e preghiera. Ricordando ancora oggi le parole del Papa e il battito dei cuori di oltre due milioni di ragazzi raccolti intorno a lui.
Santo Subito
Foto presa dalla rete |
"Santo Subito" è quello che ai suoi funerali hanno chiesto a gran voce i milioni di fedeli raccolti in piazza San Pietro.
Lui è stato "Santo Subito" già in vita, prima e durante il suo magistero. Testimone di fede, di speranza e di carità.
E' il nostro Papa, al presente, perchè lui ancora è tra noi.
Ciao Papa Grande.
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