02apr
Oggi ricorre il secondo anniversario dalla scomparsa di Papa Giovanni Paolo II il Grande.
Ho sempre impresso nella mente quei secondi, quegli attimi interminabili che per diversi giorni hanno monopolizzato l'attenzione del mondo fino a quella tragica, ma oramai inevitabile notizia, che ha gettato tutti, credenti e non, nello sconforto, nel dolore e nella tristezza.
Dalle 21,37 di quel 2 aprile 2005, con il termine della sua vita terrena, Giovanni Paolo II è asceso nella gloria celeste accompagnato dai cori dei giovani, i suoi giovani che fino all'ultimo istante gli son stati vicini, così come un figlio sempre accanto al padre amato.
il Grande
Quella sera di due anni fa in piazza San Pietro resterà per me un momento indelebile di profondo dolore e allo stesso tempo di contraddittoria gioia. Lui non era più tra noi, ma da lassù, accanto al Padre celeste, ci guardava stupito e sempre più innamorato di noi come aveva fatto fino all'ultimo istante della sua vita terrena.
E' stato il Papa messaggero di Dio e amato Pastore delle genti. Sicuramente il Pontefice dei miracoli a partire proprio dal rapporto con i fedeli di tutto il mondo, attraverso la sua parola e la sua grande, coraggiosa azione pastorale. E' stato il Papa viaggiatore, il Papa dei popoli, il Papa dell'era moderna, il Papa della Comunicazione, il Papa dei giovani, il Papa del nuovo millennio, il Papa Globetrotter. Il Pastore delle Genti, che quando non potevano venire da lui, andava lui da loro, il Papa che ha trasmesso al mondo la stessa grande intensità con la quale Dio ama noi, figli suoi.
Ha amato fino all'ultimo i giovani, le radici su cui si fonda la vera Chiesa. E' stato con noi che ha cercato il dialogo più profondo e vero, un confronto diretto, senza peli sulla lingua, affrontando direttamente e senza retorica tutte quelle tematiche che per i giovani moderni sono argomento di dibattito e riflessione. A partire dallo "scandalo" della croce.
Foto presa dalla rete
Ricordo ancora inoltre l'emozione di quella sera di mezz'agosto, quando nella piana di Tor Vergata, Lui, testimone della Croce di Cristo, alla vigilia del nuovo millennio, ci ha rinnovato l'invito pressante di spalancare le porte a Cristo, il quale a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio, nominandoci testimoni della chiesa e "sentinelle del mattino".
Ha condiviso con noi momenti di preghiera e di riflessione. Ci ha insegnato l'amore verso Dio e verso il prossimo. E' stato testimone vivente della sofferenza e della perseveranza.
Ancora oggi quella immensa croce di Tor Vergata è per me un luogo di riflessione e preghiera. Ricordando ancora oggi le parole del Papa e il battito dei cuori di oltre due milioni di ragazzi raccolti intorno a lui.
Santo Subito
Foto presa dalla rete |
"Santo Subito" è quello che ai suoi funerali hanno chiesto a gran voce i milioni di fedeli raccolti in piazza San Pietro.
Lui è stato "Santo Subito" già in vita, prima e durante il suo magistero. Testimone di fede, di speranza e di carità.
E' il nostro Papa, al presente, perchè lui ancora è tra noi.
Ciao Papa Grande.
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