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La misura del valore di un uomo è data dal vuoto che gli si fa dintorno nel momento della sventura

Cesare Mori


\\ Home Page : Storico : Ricordi di viaggio (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
è un pensiero di Gionni inserito il 02/05/2006 alle 10:34:13, nella sezione Ricordi di viaggio, e linkato 1748 volte.

In ritardo abbondante di una settimana, rieccomi a scrivere seriamente. Tra lavoro, idee per una nuova veste grafica e altri impicci, sinceramente la testa sta ancora in viaggio a ripensare i bellissimi giorni trascorsi per il ponte della Liberazione tra Mantova, Ferrara e Ravenna. E a me, abituato al caos e alla frenesia di Roma, queste piccole realtà provinciali delle quali avevo perso l'abitudine a conoscerle, mi hanno piacevolmente frastornato.
Ma andiamo per ordine, si parte sabato mattina, nè troppo presto nè troppo tardi in direzione Bologna...
Volevo salire in treno, ma questa... è un'altra storia...
Insomma, svicolando tra code e traffico, tra i soliti imbranati alla guida e chi considera la terza corsia il settore degli sfigati, e lodando sempre il telepass, dopo la tappa di Bologna, volgo il cofano della macchina in direzione Mantova, campo base dell'avventura. Autostrada A22 -  casello di Mantova Sud
Accamperò le tende presso il B&B
"Il navigante" a San Giacomo Po.
Un grazie ancora alla signora Anna per la sua squisita cortesia e per le sue abbondanti colazioni e le deliziose crostate.
La prima giornata teoricamente poteva terminare qui, subito a riposare e ricaricarsi per affrontare appieno la giornata successiva. Invece no, una rinfrescata, una sistemata, una gustosa cena con piatti locali, maltagliati con crema di pancetta, tortelli alla zucca e ovviamente, immancabile un bel pezzo di Grana Padano locale, e poi via a Mantova per respirare un po' l'aria serale della città. 
Mantova - Castel San Giorgio di notteMantova - Piazza Sordello di notte

L'inizio promette bene.Mantova - Parco Virgiliano e Monumento a Virgilio
La mattina dopo, ammetto, ce la siamo presa un po' comoda, colazione tardi, ma abbondantissima, e poi, via a girovagare per la città. Lasciata la macchina al parco Virgiliano ed un saluto al caro amico poeta, decidiamo di accodarci alla veloce fila per accedere a Palazzo Ducale, per immergersi in ambienti ricchi di storia e di capolavori. Per quasi due ore siamo stati accolti dalla corte dei Gonzaga, abbiamo rivissuto i fasti e la solennità che celavano questi luoghi di trame e di poteri. E tante scale...
Dopodichè, non sazi da questa fame di cultura, via per le strade della città. Piazza Erbe con la torre dell'orologio astronomico, Mantova - Piazza Erbe e Orologio Astronomicola chiesa di Sant'Andrea dove san Longino nascose l'ampolla con il sangue di Cristo, nuovamente a Piazza Sordello
Mantova - Sant'Andrea
per visitare il Duomo ed infine, veloce passeggiata sui tre laghi che bagnano la città, con lo scatto di qlc foto un po' "particolare".
Mantova - Castel San Giorgio e Palazzo Ducale visto dal ponte sul Lago Inferiore 
Ultima tappa della giornata palazzo Te... ma la sfiga quando vuole ci si mette proprio d'impegno... siamo arrivati al cancello pari pari precisi precisi 1 (uno) e dicasi "un" minuto dopo la chiusura della biglietteria.
Quindi, rassegnati, qlc foto dall'esterno al giardino interno e passeggiata nel parco circostante, dove a sorpresa... guarda che ci trovo?
Mantova - Esedra dei Giardini di Palazzo Te Una 880...
Ecco giungere il termine dell'impegnativa giornata, pronti per riposarci... ovviamente non prima di aver riempito lo stomaco con qlc altra delizia mantovana.
Secondo giorno, programma molto più impegnativo, la mattina ci tocca recuperare palazzo Te a Mantova, e dopo, Ferrara.
La fatica rischia di farsi sentire, considerato anche il caldo che iniziava a farsi abbastanza presente.
Quindi colazione presto, abbondante ovviamente, quattro chiacchiere e via. Stavolta nessun cancello chiuso, tesserino magico... e si entra gratis.
Che dire di palazzo Te... incantevole, soprattutto il gioco di giardini e il susserguirsi di sale.
Mantova - Palazzo Te
Si trattavano bene i signorotti, chiamali scemi... E dopo, via, in direzione Ferrara.
Città molto aristocratica, affascinante. Vivendola di persona ho compreso tante cose che mi avevano raccontato o avevo sentito dire su di lei. E peccato che ci son stato solo poche ore, sarebbe stato bello poterla scoprire molto più a fondo.
Ovviamente, il tutto è stato concentrato sul Castello, con il suo fossato, le quattro torri, le prigioni tetre e le splendide sale. 
Ferrara - Castello Estense e fossatoFerrara - Le prigioni
E non poteva mancare l'avventura di salire sulla Torre dei Leoni, che spettacolo da lì sopra, anche se la parte più tragicomica è stato il salirci, lungo una strettissima scaletta di metallo traforata che faceva discretamente paura, per giunta a doppio senso, quindi ad ogni tornante bisognava alternarsi tra salenti e discendenti.
Ferrara - Panorama dalla Torre dei Leoni Ferrara - Panorama dalla Torre dei Leoni con il Duomo sullo sfondo
Forse ho scampato un linciaggio : - D
Il resto si può dire ordinaria amministrazione, dopo quell'avventura sulla torre, oramai son pronto a tutto.
Himalaya arrivoooooo... Ferrara - Il Castello Estense
Lasciato il castello, che di per se è molto affascinante, inveitabile una bella passeggiata nel centro storico, il Duomo, piazza del Municipio, tutti i vicoletti e l'intrigante palazzo Diamanti, nascosto dietro ad un trafficato incrocio.
Alla fine è stata in generale una visita purtroppo rapida, alle 17 si riprende la strada per casa, in questo caso sempre San Giacomo Po.
Lunga passeggiata attraverso tutta la zona più agricola della bassa padana, ricca di canali, affluenti e... ferrovie. 

FSFPoggio Rusco
Un volo sul Po in magra ed eccoci a casa, dove una breve pennichella ristoratrice si è offerta come antipasto di una buona pizza per cena. Ultima sera di relax, i giorni son volati, come sempre accade quando si vive qualcosa di bello e piacevole. E dopo una gustosa dormita, si arriva all'ultima mattina.
Il programma prevede una partenza abbastanza presto per raggiungere Ravenna e poi... malinconicamente tornare a Roma.
Ma si sa, le buone intenzioni son sempre le prime ad essere abbandonate.
Infatti nonostante la sveglia ce la siamo presa moooooolto comoda.
E in sequenza: alzati, lavati, colazione (abbondantissima più del solito), bagagli, caricato e sistemato la macchina e poi tante chiacchiere con la signora Anna.
Infatti, poichè tempus fugit, tardi per tardi, prendiamoci la vita con comodo.
Finiamo di chiacchierare, i saluti e poi via, A22, A1, A14 e siamo a Ravenna. L'impressione e l'impatto iniziale non è dei migliori, la città sembra una banale cittadina, ma so bene che non è così. Cerco di quindi di avvicinarmi il più possibile al centro, ed ecco che la mia impressione iniziale viene smentita.
Un gradevolissimo e ben tenuto viale centrale ci accoglie e ci offre immediatamente un meraviglioso capolavoro musivo. La
domus dei tappeti di pietra, casa di epoca bizantina con i pavimenti mosaicati. Non aggiungo altro, se proprio non riuscite ad andare in loco fate un salto sul link.
Dopo questo primo frammento, decidiamo di fare sul serio.
E a Ravenna non può mancare una visita a san Vitale e all'incantevole mausoleo di Galla Placidia.
 Ravenna - San VitaleRavenna - Mausoleo di Galla Placidia
Quasi mi ci son perso a vedere tutti quei mosaici, un misto tra torcicollo e sindrome di Stendhal... A volte le parole non riescono ad esprimere le sensazioni che certe opere son capaci di donarti. Purtroppo il tempo stringe, e il viaggio di ritorno è sempre lungo.
Vorrei non partire più, vorrei fermare il tempo, e rivivere ogni attimo più e più volte. Vorrei tenere stretta a me ogni goccia di felicità di quei giorni. Ma l'unica cosa che posso fare e conservarla tra i ricordi.
Continuiamo il giro, facendo quattro passi per il centro di Ravenna, vie, corsi e piazze, fino ad arrivare a sant'Apollinare Nuovo. Ravenna - San Apollinare Nuovo 

Oramai il week end giunge al termine mentre sale la malinconia. Un salto in stazione, un bacio e via verso Roma, evitando code, file e tanti imbranati... Sono sempre più convinto che la patente a molta gente la regalano con i punti della benzina. Santo Telepass e finalmente a casa, con il cuore tra le nuvole e tanti bellissimi ricordi.


Quattro giorni ed ho guardato il cielo verso l'infinito.

 
è un pensiero di Gionni inserito il 21/05/2006 alle 23:04:14, nella sezione Ricordi di viaggio, e linkato 1287 volte.

Ogni tanto mi pare giusto dedicarmi un po' alle mie donne. Così ieri sera prometto loro di portarle in giro, lasciando piena scelta sul programma. Breve consulto e si decide che la giornata di oggi sarà dedicata all'Umbria, in particolar modo Todi.


Todi - Palazzo del Capitano e Palazzo del Popolo

Ottima scelta.
Stamane quindi sveglia con comodo, giornata promettente, si sale in macchina e via. Autostrada, telepass e via in direzione Orte. Poco traffico, la linea di mezzavia scorre veloce e il casello arriva in men che non si dica. Nuovamente telepass e via lungo la famigerata E45. Non una strada statale, non una superstrada, non un'arteria di scorrimento. Un campo minato!!! E la miseria quante buche e che fondo stradale dissestato. E meno male che è una dorsale importante soprattutto per il traffico internazionale. Che non gli passi proprio per la testa di metterla a pedaggio, almeno non in queste condizioni.
Ma torniamo alla giornata umbra.


Todi - La salita dell'ascensore verso il centro

Parcheggiamo in zona Porta Orvietana, proprio sotto il centro storico, che raggiungiamo con un simpatico ascensore/funicolare. Anche a Roma ne servirebbe qualcuno, ma quanto tempo durerebbe integro? Mah!

 


Todi - San Fortunato

Iniziamo a passeggiare per il paese, in un'alternanza tra il moderno e il medievale, seguendo scorci che ci riportano indietro del tempo.
La chiesa di San Fortunato, che visiteremo dopo, Piazza del Popolo, con i tre palazzi medievali del potere civile, Palazzo del Capitano, Palazzo del Popolo e Palazzo dei Priori, e il potere religioso, con il particolarissimo Duomo gotico.

 

 


Todi - Piazza del Popolo


Todi - Il Duomo

Dopodichè ci disperdiamo per i vicoli, alla ricerca di scorci e curiosità...

 

 


Todi


Todi

 


Todi - Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo

trovando qua e là anche qualche "faccina" simpatica.

 


Todi - L'interno della torre di San Fortunato

E gira che ti rigira rieccoci da San Fortunato. Piccola visita all'interno ed ecco che tra di noi gira una voce: "saliamo sulla torre?" Figo, ci sto, 153 scalini, ma senza paura... con uno scoiattolino bianco davanti del quale non riuscivamo a tenere il passo. Bellissimo panorama dalla cima del campanile, le verdi colline umbre, i tetti di Todi e un vento fresco che so già rimpiangerò ad agosto.

 

 


Todi - Panorama dalla torre di San Fortunato


Todi - Santa Maria della Consolazione

Si ridiscende, un pranzo veloce e ancora 4 passi in centro.

 


Todi

E cosa c'è di meglio che ritemprarsi con un buon frappè al cioccolato?
Un frappè al cioccolato appunto. In attesa che scocchi l'ora di riapertura dell'ultima visita in programma. Le cisterne romane.
Un mondo sotterraneo interessantissimo e veramente pienissimo di storia. Peccato che è possibile visitare solo 3 cameroni e neanche un condotto.

 

 


Todi - Volta della cisterna romana

Todi - Cunicoli di collegamento tra le cisterne

Terminato quest'ultimo giro, ci tocca tornare alla macchina. Breve passeggiata per tornare all'ascensore, ultimo sguardo al panorama verdeggiante, discesa veloce e siamo a bordo.

 

 


La Media valle del Tevere

Todi - L'ascensore inclinato

Ma è ancora presto, che facciamo? Deruta, paese delle ceramiche. Il tempo meterologico non ci assiste, un nuvolone nero scarica tutta la sua pioggia proprio su Deruta. Ci rassegnamo ad un veloce giro in macchina e poi via di nuovo lungo la mulattiera E45 verso Orte. Telepass, un po' di traffico domenicale ed eccoci di nuovo nella Capitale a raccontare la mia voglia di viaggiare.

Gionni on the road

 
è un pensiero di Gionni inserito il 06/06/2006 alle 16:47:31, nella sezione Ricordi di viaggio, e linkato 1396 volte.

Leggendo il titolo potreste pensare che voglio parlare del colore pastello con il quale ci si divertiva da piccoli a colorare di marrone il mondo. E invece no, voglio molto più semplicemente lasciare traccia del ponte del 2 giugno passato a trovare sposini e nipotini in quel di Siena.
Come al solito, non posso fare il viaggio diretto, mi tocca invece sempre fare una qualche variazione di percorso. Vabbè, comunque lo si fa con piacere e soprattutto con spirito di dovere. Mi pare il minimo.
Si parte da Roma con comodo, dopo essermi guardato la parata in tv e mangiato un pranzo per restar leggeri e sazi. Direzione Arezzo, che con Siena non c'entra nulla. Viaggio abbastanza tranquillo, oramai la A1 la conosco quasi come la strada di casa mia. Il tempo minaccia pioggia, ogni tanto qualche goccia cade a bagnare l'asfalto, ma non mi preoccupo, anzi, l'aria rinfrescata mi fa piacere, almeno si respira e, argomento non trascurabile, non devo accendere l'aria condizionata, risparmiando così benzina.

 


Arezzo - L'Elfo di Lfi
Foto GG
Finalmente arrivo ad Arezzo, questa volta stranamente non in orario, ma perfino in anticipo. Un saluto all'Elfo di LFI ed ecco giungere sul binario adiacente il treno previsto. Saluti, baci, una valigia da 18mila tonnellate di quintali, e via di nuovo in macchina. Stavolta veramente verso le campagne senesi. Piacevole sorpresa il peregrinare lungo le due province toscane, con un susseguirsi di colli e balze, boschi e campi, che ritemprano bucolicamente l'animo. La strada non è tanta, quindi di arriva abbastanza in fretta, si posteggia, ed ecco aprirsi la porticina di casa e uscire fuori il funambolo seguito dal lupo feroce. Controllati a vista dal loro babbo. Non si possono raccontare le feste ricevute appena si sono accorti di noi, qualcosa di fuori dal normale. Non scarichiamo neanche i bagagli e saliamo a casa a salutare mamma Lupa e gli altri nipotini felini. Abbracci e baci, coccole e tenerezze, ed ecco che la prima a presentarsi è sempre lei, Morgana, in astinenza da coccole. Mamma Picci e la figliola Tontina invece si concentrano nel loro riposino pomeridiano.

 


Morgana in posa Pokemon
Foto GG

Picci e Tontina riposano
Foto AG
La serata si prospetta molto interessante, tutto il borgo si dedica ad una brace con bistecche e salsiccie... WOW!!!
I maschietti al fuoco e alla cottura, le donnine a preparare la tavola. Una briciola invece è finita a fare la babysitter, ammaliata in particolar modo dall'Aurora. Devo essere sincero, un po' stanco per il viaggio, ed un po' perchè mi sentivo estraneo al rituale locale attorno alla brace e successiva cottura, son stato poco partecipativo, più che altro davo un supporto morale. Finalmente si mangia. Carne ottima, cena abbondante, vino, ovviamente Chianti, a fiumi, il weekend inizia sotto il miglior auspicio. Tornati a casa la stanchezza e il vino si fanno sentire pesantemente, quattro chiacchiere veloci, una coccola ai nipotini, si rifà il letto al volo e via a ninna.
Il sonno scorre via veloce e la mattina arriva quando è ormai mattina. Programma della giornata, più che altro del pomeriggio, passeggiata a Siena tempo permettendo, i nuvoloni son sempre in agguato e non si sa quando e come possano sfogare i loro desideri pluviali. Si mangia, ci si riposicchia un po' e poi via, si parte per la città.

 


Siena - Piazza Salimbeni
Foto AG
Siena, la città del Palio, ha sempre un suo fascino particolare. Il colore delle contrade, la tradizione custodita gelosamente da chi è nato e cresciuto in quei vicoli medievali, i rituali che al forestiero possono apparire folklore, ma che per un contradaiolo sono un componente fondamentale della propria vita. Contradaioli ci si nasce, non ci si diventa, è un qualcosa che li accompagna fin dalla nascita e alla quale non potrà mai rinunciare. E che non potrà mai essere compresa se non unicamente da chi in quei vicoli ci è nato veramente. Per i senesi il Palio è più di una istituzione. E' l'essere senese.
Gli altri son tutti estranei.

 

 


Siena - Piazza Matteotti
Foto AG

 Monumento al cavallo
Foto AG
E poi, i dolci senesi, i ricciardelli, il panforte, i cavallucci, dei quali mi son fatto quasi una indigestione, tant'è che ho preferito non riportarmene manco uno a casa, meglio evitare infarti di panza.
E qualche piccolo dissapore appianato con un cavalluccio... tanto per cambiare.
La sera, dopo una pizza sofficiosa e un po' di pettegolezzi, il letto ricomincia nuovamente a reclamare. E quando il letto chiama, l'omo stanco risponde.
L'ultima giornata si presenta davanti a noi all'insegna del viaggio, nessun tour in programma, ma unicamente il ritorno presso le proprie dimore di appartenenza. Ne approfittiamo per un relax prolungato, prima di passare ad un bel pranzo sotto il sole con un maialino in crosta che non ci sono parole per descriverlo. Si chiacchiera ancora con gli sposini, li ringraziamo per la loro squisita e infinita pazienza e cortesia nell'ospitarci, promettendo, se possibile di invadergli nuovamente casa per il Palio del 2 luglio. Ancora un po' di coccole con i nipoti ed ecco che giunge quindi l'ora della ripartenza, questa volta con un giro più largo.

 

 


Firenze - Porta Romana
Foto AG

Firenze - L'Arno
Foto AG
Si fa prima tappa a Firenze, per un treno che porta via con se speranze, desideri e sentimenti e a seguire una lunga tirata fino a Roma, mentre il tramonto di un sole rosso chiude una giornata ed un weekend ricco di ricordi e sensazioni.

Vivendo per non arrendersi mai.

 
è un pensiero di Gionni inserito il 18/04/2007 alle 17:27:40, nella sezione Ricordi di viaggio, e linkato 1532 volte.

Visto che era meglio se mi portavo il pc dietro? A quest'ora avevo già bellescritto tutto il resoconto dei tre giorni alpini. E invece sto ancora a raccogliere pensieri parole opere e omissioni...
Insomma, sto cercando di tirare le somme di tutto il discorso e farvi un bel racconto circostanziato dell'esperienza lungo la Ferrovia del Bernina della rete grigionese RhB.

Intanto godetevi questa foto, per me una delle più belle, tra le belle di tutta la linea. Anche chi non ama i treni penso si sorprenderà della magnificenza di questa "piccola" ferrovia.

La Elettromotrice 52 proveniente da St. Moritz, abbandonata via Elvezia attraversa trasversalmente piazza della Basilica della Madonna di Tirano per immettersi nel piazzale della stazione terminale.

Foto GG
 
Pagine: 1
Immagine
 San Martino di Castrozza... di Gionni

Briciole di Briciola


Commenti


che bello
21/11/2009 alle 15:44:00
è un pensiero di Anonimo
"Capita spesso - spiega Ghezzi ...
28/10/2009 alle 07:49:23
è un pensiero di Luigi
aggiornare!!!! ^___^
26/08/2009 alle 09:14:38
è un pensiero di Mik
scusate, ma sono totalmente dal...
29/05/2009 alle 19:45:48
è un pensiero di Mik
non mi piace
29/05/2009 alle 19:43:26
è un pensiero di Mik
smk
15/05/2009 alle 07:23:40
è un pensiero di Fù
Se è vero che Dio vede e provve...
11/02/2009 alle 12:44:33
è un pensiero di Omar
La gente nega quella catastrofe...
10/02/2009 alle 20:07:01
è un pensiero di Fù
Ma parli del babbo o della Elua...
10/02/2009 alle 20:03:28
è un pensiero di Fù
Posso aggiungere un altro "Omar...
10/02/2009 alle 01:58:24
è un pensiero di Omar
Secondo me viviamo in uno stato...
10/02/2009 alle 01:32:12
è un pensiero di Omar
condivido le tue sensazioni, mi...
12/01/2009 alle 22:46:18
è un pensiero di portobello8
Giovanni? se ci sei batti un co...
02/01/2009 alle 12:07:35
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Mi spiace che sia morto sto blo...
29/11/2008 alle 19:36:41
è un pensiero di Fù
Bene, una buona notizia ogni ta...
21/11/2008 alle 13:46:08
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