Sono sempre stato molto ottimista nel confronto del mio Paese. Quando veniva chiamato la Repubblica dele banane, ci sorridevo sopra, ma ero sempre convinto di una possibile crescita civile degna di tutti i paesi chiamati in tal modo.
Ok, lo ammetto, mi son sbagliato.
Perchè questo cambio di idea? Leggete quanto segue e vi racconto.
Rientrando a casa trovo nella cassetta delle lettere quel fastidiosissimo talloncino verde che ti comunica che presso il tuo ufficio postale è stata depositato una raccomandata, e visto il colore, più specificatamente una probabile multa.
Imprecando contro Autovelox, Tutor e apparecchi infernali simili salgo a casa, cercando di capire dove posso aver sgarrato. Il CdS cerco di rispettarlo e mi monta l'incazzatura pensando se mi son beccato una foto per colpa dei soliti coglioni che prendono la A1 per la pista del Nurburing. Vabbè, siccome io nelle mie giornate non ho niente da fare (edit: ironico), metto l'appuntamento con l'ufficio postale nei miei programmi per il giorno dopo.
Incastrato quindi tra le varie cose da fare quindi mi reco a ritirare questa "ipotetica" multa. Tanto, ho tempo da perdere.
Mi faccio la mia tranquilla fila e arriva finalmente il mio turno, consegno il talloncino all'impiegata ed aspetto. Mi presenta una piccola busta, verde anch'essa, con su scritto Corte d'Appello di Roma.
Ok, non è una multa, ma mo che vogliono?!?!? Aspetto che vengano compilati i relativi moduli per la consegna, firmo ed esco.
Adesso son curioso di vedere che è, appena fuori apro e... AL SUO INTERNO C'E' UN AVVISO... che devo recarmi presso un altro ufficio a ritirare un documento che mi interessa.
Mi guardo perplesso intorno. E' uno scherzo, dove sono le telecamere?
MI LASCIANO UN AVVISO NELLA CASSETTA PER RITIRARE UN AVVISO IN POSTA!!! E magari a sua volta mi daranno un altro avviso per recarmi al tribunale a prendere qualcos'altro?
Deprimente...
Ultimamente sono troppo lamentoso, con me stesso e con gli altri. Ho i miei buoni motivi (e non accetto quando mi si mettono in dubbio), e brontolare è l’unico modo che ho per scaricare il troppo stress e le troppe, diciamo così, prese per il culo che mi vengono rifilate.
Sono stanco, stanco mentalmente, stanco fisicamente, stanco soprattutto psicologicamente.
Troppe situazioni che non riesco a digerire e adesso mi trovo punto e accapo come in Provincia, e visto lo stato dei fatti, molto probabilmente questa volta giungo al punto che abbandono ogni strada intrapresa. Ne va della mia sanità mentale e non ho più purtroppo il carattere per accettare compromessi.
O si decide subito oppure guardo altrove.
Troppo idealista? No, corretto che chiede correttezza. Gli esami li voglio fare quando necessitano, non per la gloria.
Ovviamente a rendere le cose più semplici da sopportare ci si aggiungono le persone che dovrebbero aiutarmi a superare serenamente le difficoltà e invece paradossalmente me ne alimentano ulteriori. Conseguenza, per evitare il mio massacro personale, le devo OBBLIGATORIAMENTE mettere ciascuna al loro posto. Non per minore importanza, ma per pura e semplice salvaguardia personale.
Nel titolo vi regalo la frase più eclatante della telefonata odierna con il 119. Come dire, un ottimo modo di trattare il cliente e un ritorno d'immagine ideale per l'azienda. Ma chi li addestra, Paperino?
Ma ora vi racconto.
Il 27/07/07 mio papà sottoscrive con Tim un offerta vantaggiosa. Essendo un buon cliente (ma a Tim questo a quanto pare non interessa), ha la possibilità di prendere un Nokia N73 pagandolo con una rateizzazione quasi irrisoria ed un leggero sconto finale. Ovviamente il tutto con addebito su Carta di Credito.
Ieri, 29 ottobre, dopo circa 15 mesi, chiama Tim, dicendo che il cliente deve pagare 372 euro per una recessione anticipata dell'offerta da parte del cliente. Ovviamente partono le giuste osservazioni su cosa e perchè. Una recessione unilaterale decisa da Tim. Per farla breve, nel contempo, come accade con tutte le Carte di Credito, è intercorsa la data di scadenza, ma da parte di Tim, nessuna telefonata per aggiornare i dati. Solo, come dicono loro, un Sms alert e una lettera di sollecito. Mai pervenuti. Anche perchè, che interesse avevamo noi a far scadere l'offerta? Ma si sa, meglio lavorare in cattiva fede.
E dopo 10 mesi finalmente si degnano di telefonare. Ma solo per far pagare tutto quanto assieme.
Tralascio la telefonata con la prima operatrice, la quale preferisce passare la patata bollente altrove, scrivendo nel sistema gestione pratiche il falso "il cliente rifiuta il pagamento" quando ho per ben più volte specificato che era nostra intenzione pagare, e non il contrario. E tralascio il modo di come la pratica è stata gestita, avendo io richiesto la documentazione per iscritto.
Oggi, 30 ottobre, richiama un'altra operatrice, la quale con un tono molto strafottente e un atteggiamento molto mafioso, ricomincia la solita manfrina, ponendo il presupposto che noi non vogliamo pagare. Rispieghiamo tutto, e lei si giustifica dicendo che non è interesse di Tim verificare se le offerte sono attive, ma del ciente. Che Tim non rimanda nulla per iscritto perchè non ne ha motivo (e allora perchè il sollecito mai giunto lo ha mandato per iscritto?) e che non chiama il cliente per risolvergli i problemi (vedi Carta di Credito giunta a scadenza naturale).
Insomma, il cliente deve risolversi da solo il problema o pagare.
Al che, viene spontaneo chiedere "ma è questo il modo in cui Tim cura la clientela?"
Ed ecco la bellissima risposta "A Tim non interessa il cliente, vuole soltanto che venga regolarmente pagata". E ribadisco, vogliamo pagare, ci mancherebbe, ma vogliamo sapere le cose più nel dettaglio, è un diritto del cliente (diritto negato anche questo dalle parole dell'operatrice).
Caspita, una politica d'immagine perfetta. Già le offerte sono pessime, se poi tratti il cliente (un buon cliente, con 7 linee intestate, di cui ben 2 businnes) a pesci in faccia, ecco che si preannuncia una transumanza verso altri gestori. Che vedono il cliente come Tim, ma magari hanno l'accortezza di non dirglielo.
Come si risolverà? Forse con una bella denuncia per truffa, intanto avviso l'AGCOM.
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