Oggi penso troppo. Lo faccio sempre è vero, ma oggi sto proprio in sovraccarico. Penso troppo e alla fine non concludo nulla. Anche l'aggiornamento del blog è arrivato tardi.
Forse è la primavera, stagione che non amo molto e che mi lascia abbastanza stanco e demotivato fin dalla prima mattina. Poi, aggiungiamoci problemi, difficoltà e il quotidiano tran-tran ee ecco che il mix è fatto. Con un effetto ribaltante più di una vodka alla liquirizia.
E per oggi credo che i problemi non diminuiscano, anzi, saranno esponenziali, con il valore aggiunto di un maldidenti
Vorrei veramente rivedere il cielo.
Io l'ho sempre saputo di essere un po' matto e fuori dal normale, e tante volte in passato ne ho avuta la conferma. Ma saranno alcune settimane, se non proprio mesi, che osservando il mondo da svariati punti di vista, ho completamente cambiato opinione. Mi sento quasi davanti ad uno specchio, nel quale posso constatare che il normale sono io, ed è il mondo che filtrato attraverso una lente meno distorta, va fin troppo a zig zag. Un po' come un cane al trotto che cammina di sbiego.
Quello che non comprendo è perchè ci si debba accontentare di ciò. Perchè ci si lascia andare, quasi spersonalizzandosi, perdendo carattere, e lasciandosi sopraffare dalla non volontà di reagire per "conoscere" ed ampliare quel poco che ci viene concesso di conoscere o vivere.
Ed è proprio in questa riflessione che si concretizza il timore dell'uomo, il suo vulnus all'interno dell'universalità. Ma non dimentichiamo mai che "Chi ti da dei limiti, vuol dire che non ha mai visto il cielo". Non permettiamo ad altri di farci perdere il nostro essere uomini.
Guardiamo il cielo.
Dopo 1840km sulle gambe e una notte passata a fare il baco da seta, sto in fase precomatosa, con riflessi degni di un bradipo. Solo la testa, come al mio solito gira a mille, ma oggi il corpo non ne vuole sapere di reagire.
Ok, è vero, non me li sono mica fatti tutti a piedi 'sti km, però, fatevela voi la A3 due volte nel giro di tre giorni e poi ne parliamo.
E sia benedetto il Telepass e chi lo ha inventato... mi sono evitato veramente delle ore di fila, lo stress dello stop&go e dei soliti ignoti che passano da una corsia ad un altra.
Ed ora in ufficio a lavorare, anche se la voglia sta a zero, ma necesse est.
Il pc mi segue ovunque, o meglio, ovunque sto, c'è sempre un pc pronto per me.
Anche a Palermo, nonostante una connessione a manovella, questa mia appendice tecnologica mi permette di rimanere in contatto con il mondo, reale e virtuale, e come potrete ben notare, visto che state leggendo questo post, ne approfitto per lasciare la mia impronta quotidiana. Poi, appena riesco a configurare il palmare per inserire dirrettamente i pensieri... farò danno anche in movimento. Rimanete sintonizzati su questo canale e vedrete straordinati effetti speciali. Guerre stellari? Pfui... roba da pivelli.
Per ora intanto mi godo questo giorno in Sicilia. E lunedì si torna nella Capitale. Ste vacanze insomma me le passo in macchina... WOW!!!
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