Io l'ho sempre saputo di essere un po' matto e fuori dal normale, e tante volte in passato ne ho avuta la conferma. Ma saranno alcune settimane, se non proprio mesi, che osservando il mondo da svariati punti di vista, ho completamente cambiato opinione. Mi sento quasi davanti ad uno specchio, nel quale posso constatare che il normale sono io, ed è il mondo che filtrato attraverso una lente meno distorta, va fin troppo a zig zag. Un po' come un cane al trotto che cammina di sbiego. Quello che non comprendo è perchè ci si debba accontentare di ciò. Perchè ci si lascia andare, quasi spersonalizzandosi, perdendo carattere, e lasciandosi sopraffare dalla non volontà di reagire per "conoscere" ed ampliare quel poco che ci viene concesso di conoscere o vivere. Ed è proprio in questa riflessione che si concretizza il timore dell'uomo, il suo vulnus all'interno dell'universalità. Ma non dimentichiamo mai che "Chi ti da dei limiti, vuol dire che non ha mai visto il cielo". Non permettiamo ad altri di farci perdere il nostro essere uomini.
Guardiamo il cielo.
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