Forse non sai quel che darei
Perché tu sia felice
Piangi lacrime di aria
Lacrime invisibili
Che solamente gli angeli
san portar via
Ma cambierà stagione
ci saranno nuove rose
E ci sarà
dentro te e al di là
dell'orizzonte
una piccola
poesia
Ci sarà
forse esiste già al di là
dell'orizzonte
una poesia anche per te
Vorrei rinascere per te
e ricominciare insieme come se
non sentissi più dolore
ma tu hai tessuto sogni di cristallo troppo coraggiosi e fragili
per morire adesso
solo per un rimpianto
Ci sarà
dentro e te e al di là
dell'orizzonte
una piccola poesia
Ci sarà
dentro e te e al di là
dell'orizzonte
una poesia anche per te
Perdona e dimenticherai
per quanto possa fare male in fondo sai
che sei ancora qui
e dare tutto e dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà
questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve
Ci sarà
dentro e te e al di là
dell'orizzonte
una piccola poesia
Ci sarà
forse esiste già al di là
dell'orizzonte
una poesia anche per te
anche per te
per te
Elisa
Certo che non è impresa facile riuscire a scrivere nel delirio di quest'ufficio, in particolare quando l'argomento che devo provare ad affrontare è tosto, come potrete leggere nelle prossime righe.
Distanza e Confine.
Io sono sempre stata una persona concreta, molto pratica e poco teorica. Per me distanza e confine sono due entità che possono, anzi, vengono ben definite fisicamente. Una distanza è un centimetro, un metro, fino a svariati kilometri. L'infinito stesso è per me una distanza.
Un confine è una barriera, un limite. Un cancello od una porta possono essere un confine, così come lo sono un muro o una palizzata.
Devo far lavorare il mio neurone oltre le sue capacità, o meglio oltre quello che ha sempre fatto e oltre quello su cui ha sempre ragionato, per studio e per quotidianità. "Smaterializzare" i due concetti, renderli empirici e teorici, in modo tale da ridefinire queste due nuove definizioni, per comprendere quelle che sono le mie relazioni interpersonali. La distanza e i confini con il mondo che mi circonda, in ogni sua singola eccezione.
Ma la Distanza è anche Confine?
Già il fatto che sia riuscito a scrivere un ragionamento del genere, mi stupisce, forse sto già entrando nel sistema, in quella forma di Matrix che all'interno della mia mente gestisce il tutto. I miei sentimenti, le mie follie e le mie paranoie. E perchè no, tiene anche in ordine il mio disordine.
In astratto, nella nostra quotidianità, come viviamo, come sentiamo tali distanze, quali sono questi confini? Soprattutto, come li "materializziamo" nei rapporti interpersonali. Le distanze relazionali ci consentono di sentirci o meno a nostro agio con una persona, quella forma di "sensazione a pelle" che ci fa essere aperti o meno con chi abbiamo di fronte. Distanza che ci consente, modulandola a seconda delle occorrenze, di valutare con maggiore o minore freddezza e calcolo situazioni e persone.
Cosa è quindi veramente la Distanza? E' il tipo di rapporto che si instaura con una persona? Il livello di confidenza? O più semplicemente la disponibilità a venire incontro alle sue esigenze, a comprenderne le difficoltà e a discuterne, confrontandosi per cercarne e proporne assieme una soluzione. Forse questo è il Confine. Il punto oltre cui non si va, dove la distanza o sia annulla o mantiene un valore costante. Distanza e Confine che possiamo rappresentarle in maniera figurativa come due rette, possono arrivare a toccarsi in un punto, raggiungendo quindi un confine annullando progressivamente la distanza, o parallele che all'infinito si inseguono senza mai incontrarsi, quindi con una distanza costante che rappresenta al tempo stesso il confine.
Tempo fa, in un riflessione, creai la geometria analitica dei sentimenti. Dissi che l'amore è come un punto attraverso il quale passano infinite rette. Ma solo una di queste risponde ai valori x, y e z che richiediamo, che desideriamo nell'altra persona. Rimanendo quindi in astratto e in tema, solo e soltanto questa retta soddisfa il giusto valore del confine e della distanza, mentre le altre infinite rette assumono ognuna un binomio Distanza/Confine differente l'uno dall'altro, ma mai un valore nullo. Perchè probabilmente, se tale valore è pari a zero, corrisponderebbe a noi stessi. Per tale motivo, ritornando nella realtà, essendo tale valore uguale a zero, e quindi corrispondente a noi stessi, pur parlando sempre dell'effimero, se la distanza fosse nulla, non esisterebbero confini. Però, potrebbero esistere confini anche senza nessuna distanza.
Un assurdo, ma è la realtà quando non si è capaci di comprendere se stessi. O peggio, quando non si è capaci di fare una scelta, perchè non si riesce ad analizzare con il giusto distacco/distanza una situazione, venendo così a creare, con un circolo vizioso, un confine. Confine che può essere rappresentato dal chiudersi al riccio, dal fuggire ogni forma di confronto o peggio ancora, dal sentirsi troppo diversi dal mondo e quindi rifiutati dallo stesso.
L'orlo del baratro.
Alla fine di tutto questo ragionamento la domanda rimane sempre la stessa. Cosa è la Distanza? Cosa è il Confine?
E' il nostro carattere? Sono i nostri limiti? Sono i nostri spazi intimi e riservati? E' il subconscio nel quale nascondiamo le nostre paure e le nostre angosce e dove abbiamo timore di andare a cercare per capire? Sono i nostri desideri o anche il nostro modo di apparire, od essere?
Soprattutto, siamo capaci di identificare e definire tali concetti in maniera meno astratta, ma confrontandoli nella vita quotidiana?
Ragioniamoci assieme.
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