Oggi sveglia alle 6 ed ora sto un po' inssonnolito in una fase di primo risveglio.
Stanotte una bella pioggerellona, tuoni e fulmini, e l'aria si è ben rinfrescata (miki, dovresti fare più spesso la danza della pioggia) ed oggi in ufficio si respira anche senza aria condizionata. Nel pomeriggio porto il cinquino dal medico dei motori, nulla di grave, solamente la biennale, oramai inizia ad avere una certa età.
E poi domani, weeeeeek eeeeend.
Quest'anno facciamo cifra tonda. La nostra giovane e maltrattata Repubblica compie i suoi primi 60 anni.
Le frecce tricolori al Vittoriano
Foto presa dalla rete
Il 2 giugno del 1946 il popolo italiano si reca a votare per un confronto duro, un costentatissimo referendum, che vedrà per la prima volta le donne nel ruolo di elettrici e che si concluderà con una lotta all'ultima scheda. Dopo una attesa interminabile ed il giallo dei risultati ufficiali che tardano ad arrivare, il responso delle urne è abbastanza netto. Con il 54% circa dei consensi a favore della Repubblica, si pone così la parola fine dopo 85 anni, due guerre mondiali, una guerra risorgimentale, una dittatura e svariate guerre coloniali, al potere della dinastia sabauda. Per volere del popolo aveva ufficialmente termine il Regno d'Italia. Non un gesto di irriconoscenza verso la casata che unificò l'Italia, ma semplicemente, perchè dopo oltre 20 anni di bavaglio, era forte la volontà di una nuova aria di libertà, di un desiderio di scelta e di una nuova fase democratica e partecipata per il futuro del paese.
Vinse la Repubblica, e il re volò in esilio.
Da quel momento, il 2 giugno rappresenta la festa della rinascita democratica del paese e dell'unità nazionale.
E' la Festa della Repubblica, il giorno istituzionale per eccellenza, contornato e pervaso quasi da una religiosità e da una sacralità laica.
Da 60 anni a questa parte, rappresenta, a torto o a ragione, anche la festa delle nostre forze armate, che, come sancisce la nostra Carta Costituzionale (quella vera, non quella scarabbocchiata da Calderoli) ha il compito di difendere il suolo patrio da qualunque aggressore. Certo, nell'Europa lanciata verso il crollo dei confini nazionali, un esercito di difesa interno fa quasi ridere... ma meglio essere previdenti.
E le polemiche si infiammano in questa occasione non tanto sul valore o meno della data, come accade invece ogni anno sulla ricorrenza del 25 aprile, ma più semplicemente sulla necessità o meno della parata militare, vista da molti come un anacronismo, da altri come una incitazione ad una politica della forza e della violenza, e da altri ancora invece come una inutile spesa per le casse dello stato.
Fatto sta che è una tradizione, e quello che è stato per anni un desiderio e una mania di protagonismo per le nostre forze armate, si è allargato ad altri valori, coinvolgendo anche altri settori a maggior contatto diretto con la società civile. Presente la Protezione Civile con i vari corpi di volontariato che collaborano sul territorio nazionale per la tutela dei cittadini, i ragazzi del Servizio Civile Nazionale (gli ex obiettori di coscenza), la Croce Rossa sia istituzionale che i volontari, le Misericordie, le polizie locali e amministrative
Le Frecce Tricolori Foto presa dalla rete |
Auguri mia cara Italia, auguri Repubblica.
Un po' di patriottismo non fa mai male.
Il Simbolo della Repubblica Italiana |
Nella vita nulla è per caso, quanto accade intorno a noi o nella nostra vita non è legato al caos, ma ogni gesto,
ogni parola, gli stessi confronti tra persone, lo scambio di pareri tra amici e conoscenti, hanno un loro perchè, profondo e specifico, che a volte non ci è dato comprendere subito, ma solo dopo aver realmente vissuto ogni attimo che ci troviamo di fronte.
Arcobaleno lungo la A1
Foto GG
Non sono un fatalista, proprio io non rientro nella categoria "se accade, vuol dire che così deve essere" anzi, al contrario cerco sempre di esplorare a fondo gli eventi e le loro correlazioni, alla continua ricerca del lento e silenzioso evolvere del mondo. Spesso un gesto banale, magari fortuito e casuale può cambiarti la vita, può farti scoprire nuove emozioni o colpirti nel profondo del tuo animo.
Io sono così, colgo l'attimo, vivo a fondo cercando di restare cosciente e vigile su quanto accade, senza abbandonarmi mai come una bandiera al vento.
Cantavano gli 883 "tutto va come deve andare", la stessa essenza della canzone è il riassunto del mio modo di vivere. Immerso nella vita, convolto nelle sue sensazioni, padrone dei miei sentimenti, attore protagonista di ogni scena di cui ne son parte.
Fuori da ogni copione.
Da stamattina sto in una fase di stallo, e non ne capisco il perchè. Sono distratto, abbastanza alienato e forastico.
Starà cambiando il tempo? Sarà l'estate che avanza, che mi intristisce? Saranno le ferie che vedo ancora troppo lontane? Saranno troppi pensieri, troppe cose da fare e la non volontà di portarle a termine.
O esotericamente la data di oggi?
E pensare che volevo scrivere un post sui Pacs e prepararne uno sul referendum costituzionale. E devo terminare quello sul ponte senese.
Ma sto in stallo.
Aspettiamo che arrivi stasera, cena con colleghi, sperando di rilassarsi.
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